Reazione al fuoco delle Guaine liquide impermeabilizzanti



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Reazione al fuoco delle Guaine liquide impermeabilizzanti

Naici.it
Pubblicato da Marketing & Comunicazione in Impermeabilizzanti · Venerdì 08 Apr 2022
La reazione al fuoco determina il contributo di un materiale da costruzione allo sviluppo e alla propagazione dell’incendio.
La reazione al fuoco è una misura di protezione passiva antincendio, che influenza l’andamento dell’incendio nei primi minuti,
con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio stesso.
 
Ai materiali viene assegnata una classe di reazione al fuoco da A a F, in relazione al grado di partecipazione alla combustione
nelle condizioni finali di applicazione, secondo la norma EN 13501-1.
 
·         Classe A1 e A2: materiali incombustibili
 
·         Classe B – C - D – E: materiali combustibili; la classe viene assegnata in base al risultato dei test di reazione al fuoco
 
·         Classe F: tutti i materiali che non superano nessun tipo di test.
 
·         Inoltre i materiali vengono classificati in S1, S2 e S3 in base al fumo che emettono e D0, D1 e D2 in base allo sgocciolamento.
Anche la presenza di sistemi fotovoltaici, con relativa cablatura, è un fattore di rischio, seppur minimo, che deve essere considerato.

 
La Guida dei Vigili del Fuoco sui tetti fotovoltaici
 
In Italia, la norma sulla resistenza al fuoco esterno delle coperture ha raggiunto la notorietà grazie a recenti provvedimenti.
La certificazione BROOF rappresenta la specifica valutazione del rischio di propagazione agli incendi esterni delle coperture dei tetti
e della classe di reazione al fuoco. Le soluzioni in resina Naici certificate Broof permettono di intervenire con prodotti
conformi alla normativa in materia di resistenza e sicurezza.
I metodi di prova e le prestazioni al fuoco sono definite nella normativa UNI CEN/TS 1187.
La circolare dei Vigili del Fuoco, a fronte della crescente presenza di coperture con installazioni di moduli fotovoltaici
e anche alla luce dell’esperienza di incendi divampati su coperture di questo genere, accetta l’utilizzo dei pacchetti
di copertura classificati, secondo la norma armonizzata UNI 13501-5, come BROOF (t2), BROOF (t3) e BROOF (t4).
L’identificazione del metodo di prova utilizzato è indicato con (t1), (t2), (t3), (t4),
dove la progressione numerica non indica una maggiore e minore resistenza al fuoco ma il diverso metodo di prova.
Le prestazioni sono identificate con le lettere: la BROOF indica la massima classificazione
possibile mentre FROOF indica l’assenza di prestazione.



Classifi­cazione Broof T1, T2, T3, T4

 
È una classifi­cazione al fuoco dall’esterno che riguarda il sistema ossia l’intero pacchetto di copertura, non la sola membrana.
Il risultato della prova e la relativa classifi­cazione valgono esclusivamente per il sistema testato ed eventuali estensioni
previste dal rapporto di prova secondo CEN/TS 16459.
 
Qualora il sistema di copertura non sia stato testato, viene defi­nito Froof (prestazione non determinata).
Non bisogna confondere la classifi­cazione al fuoco dall’esterno del sistema secondo EN 13501-5 con la classe di reazione al fuoco
della membrana secondo EN 13501-1.
 
Le prestazioni vengono classificate con le lettere: dalla “BROOF ”, che indica la massima possibile, alla “FROOF”,
che equivale a “nessuna prestazione”. La classificazione BROOF (t2) è quella che prevede le regole di estensione più ampie
del campo di applicazione del prodotto testato su diversi piani di posa, mentre le altre classificazioni (t1), (t3) e (t4)
valgono solo sulla stratigrafia testata nel rilascio del certificato, ad esclusione di estensioni molto limitanti.
Variazioni in spessore, densità e tipologia dell’isolante e in altre componenti del sotto strato fanno decadere la certificazione.
 
Anche le prove BROOF (t2) hanno una ulteriore importante differenziazione.
 
Una copertura può essere BROOF (t2):
 
     
  • su superfici      incombustibili (provata su un massetto in cls);
  •  
  • su superfici      combustibili (provata su EPS o su truciolato in legno).
 
Nel primo caso, la certificazione è valida solo per prodotti applicati su superfici incombustibili mentre, nel secondo,
per l’uso su substrati sia combustibili sia incombustibili.




 






 


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