Impermeabilizzare con guaine liquide fibrate - Naici.it



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Quali sono i benefici che può portare un impermeabilizzante appartenente alla linea FIBERTECH®?
In primis le prestazioni che, a seconda del materiale, garantiscono un crack-bridging superiore rispetto ad un paritetico sistema impermeabilizzante con armatura interposta. Le fibre contenute già all’interno del prodotto sono nel giusto dosaggio studiato per coniugare la massima prestazione di elasticità ed un’ottimale resistenza alla compressione. Poi, eliminando un optional come l’armatura in fibra di vetro, che nella maggior parte dei casi risulta superflua o addirittura penalizzante per le prestazioni del sistema. A tutto questo si aggiungono comodità e vantaggi economici nell’evitare lo stoccaggio e la lavorazione della posa dell’armatura.

Può esserci qualche svantaggio nell’utilizzo di un sistema FIBERTECH®?
In una fase di progettazione e di lavorazione, va sempre evidentemente individuato il corretto modo di operare e la scelta del prodotto più idoneo. Pertanto non esistono vantaggi o svantaggi assoluti, essendo molteplici i fattori da valutare: iniziando da quelli tecnici, arrivando a quelli economici, passando per quelli applicativi. Quando si parla di “semplificazione” della posa in opera, va sempre inteso che questa debba essere professionale o, ancora meglio, specializzata. Per quanto concerne l’utilizzo di un prodotto della linea FIBERTECH®, è necessaria una maggiore accortezza nell’assicurare i consumi giusti nella realizzazione dell’impermeabilizzazione. Infatti, con un sistema con armatura interposta l’esattezza dei consumi appariva più comodamente, sia perché consentiva di stendere uniformemente il materiale sulla “stuoia” in fibra di vetro, sia perché visivamente essa evidenziava più facilmente eventuali microfori in caso di materiale insufficiente. Con un prodotto fibrato, invece, non esiste più una superficie che possa fungere da “regolo”. Un caso invece dove preferire un prodotto da armare con fibra di vetro, è quando in una superficie soggetta a pochi movimenti si abbia necessità di una maggiore resistenza alla compressione come, ad esempio, per lo stazionamento o transito di elementi pesanti (es. carrabilità o praticabilità diversa). In funzione del tipo di utilizzo, va sempre valutata anche la necessità di rivestire l’impermeabilizzazione con materiali idonei a tale scopo (dalle piastrelle ai rivestimenti in resina NAICI tipo Pràtika o Ceramic). Anche i massetti lesionati o in un certo senso “indeboliti”, che necessitano quindi di una zona di rinforzo, possono sicuramente preferire un sistema armato.

Come fare a scegliere il sistema giusto?
Innanzitutto è bene precisare che i metodi utilizzati fino ad ora non sono diventati sbagliati. I sistemi impermeabilizzanti NAICI da armare con fibra di vetro “Mat”, nella maggior parte dei casi continuano a saper e poter risolvere le problematiche esistenti, come sempre. Infatti, il crack-bridging offerto da tali sistemi è completamente adeguato a soddisfare la maggior parte delle casistiche. Con FIBERTECH® si hanno sicuramente delle prestazioni di elasticità superiori, ma soprattutto agevolazioni pratiche nell’esecuzione. È ovvio che l’impermeabilizzazione, quale fase fondamentale di una nuova costruzione o di una ristrutturazione, necessita anch’essa di una progettazione ovvero di una fase di studio preventivo dove valutare le variabili strutturali e ambientali presenti. Purtroppo non sempre lo studio di un sistema impermeabilizzante è stato visto al pari (come importanza) delle altre fasi di progettazione, avvenendo spesso con improvvisazioni o mediante la realizzazione di sistemi carenti in qualità. Come se il tenere l’acqua al di fuori delle strutture abitative fosse una cosa secondaria. Fortunatamente anche a livello di normative europee qualcosa sta cambiando e questo dovrebbe finalmente aiutare, si spera, ad avere delle regole più precise anche in questo campo. Capire la situazione, quindi, ci permetterà di progettare l’intervento migliore ed individuare il prodotto adeguato alla nostra esigenza, sottolineando il fatto che nella maggioranza dei casi entrambi i sistemi offrono prestazioni adeguate, dove restano da valutare i benefici economici e/o di semplificazione del lavoro.



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